Il Progetto Rio Elba
Perché Rio?
Il versante nordorientale dell’Isola è sempre vissuto sull’estrazione del ferro e mentre gli altri Comuni elbani sviluppavano l’industria turistica, Rio rimaneva arroccata nella difesa del posto di lavoro nelle miniere, anche perché ampia parte del terreno comunale era di proprietà demaniale.
Ma, quello che sembrava un mancato progresso, si trasforma ora nella fortuna di non avere subito gli eccessi dello sviluppo turistico, in una grande opportunità per pensare a un turismo diverso, alla possibilità di vivere per brevi o lunghi periodi in un ambiente sano, sprovvisto di industrie inquinanti, di smog, di traffico, con una sicurezza e una privacy davvero invidiabili.
A Rio, anche nei mesi di massima presenza turistica si vive bene, lontani dal caos di Capoliveri o Porto Azzurro, senza file di auto per scendere alle spiagge sovraffollate di Fetovaia o Cavoli, perché in questa parte dell’Isola si gode di pace e tranquillità.
Rio si ritrova nella splendida posizione di possedere un ampio territorio verde, collegamenti con aliscafo e traghetti da Cavo e Rio Marina, due splendidi paesi poco intaccati dallo sviluppo turistico, belle spiagge, una densità di popolazione di 89 persone per kmq, veramente bassa se rapportata a quella dell’Elba (143 per kmq) o dell’Italia (200 per kmq). È un Comune con una densità di popolazione fra le più basse dell’intera Europa!!!
Il nostro “Progetto Rio” nasce perché abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa per riportare questo bellissimo borgo alle sue caratteristiche peculiari che consentono un’alta qualità della vita e un metodo diverso di trascorrere le proprie vacanze Stiamo selezionando case e appartamenti sia nel centro storico che nei dintorni del paese.
Iniziamo la presentazione con una piccola vetrina di immobili scelti per la posizione, la vista, la tipicità degli interni, il prezzo.
Saremo lieti se ci seguirete sul nostro sito, come su Facebook e Instagram, dove avremo il piacere di rispondere a tutte le vostre domande.
Elba Real Estate sul Progetto Rio
Lettera aperta sulle motivazioni che ne hanno portato alla realizzazione
L’agenzia Elba Real Estate nasce nel 2011, dopo quindici anni di mie precedenti esperienze immobiliari all’Isola d’Elba.
Il lavoro svolto in passato era caratterizzato da un’ampia tipologia di immobili da porre in vendita senza una precisa selezione: un terreno agricolo come un rustico, un appartamento in condominio come una villa con piscina, un albergo come un negozio o un’attività di gestione di un ristorante.
I fattori che mi hanno fatto decidere di aprire una nuova agenzia sono molteplici: la bolla immobiliare che si era creata negli anni successivi all’euro, la pesante crisi finanziaria del 2008, la modificata legislazione sulle vendite e l’attenzione che i notai hanno posto e preteso sulla parte urbanistica di un immobile, il web e le innovazioni derivate da internet che hanno radicalmente cambiato il “modus operandi” dell’agente immobiliare.
La grande vetrina mondiale del web, con motori di ricerca dedicati alla casa, lo scambio di informazioni, foto, dati urbanistici e catastali scambiati con semplici mail, l’utilizzo della tecnologia digitale, la pubblicità online, smartphone e telefoni che trasmettono in diretta immagini e video hanno modificato profondamente il lavoro di un agente immobiliare.
Nasce lo Smart working: l’ufficio è in casa, il collegamento al lavoro è continuativo, le risposte ai quesiti dei clienti immediate, non esistono più orari stabiliti, la nuova vetrina è il sito web, la qualità delle foto, le descrizioni delle case, la traduzione in più lingue parlano per te.
Lavorare con non più di quaranta immobili in vendita, seguiti con professionalità e scrupolo, tutti selezionati e possibilmente con incarichi in esclusiva. Prestare la massima cura nell’acquisizione degli immobili da porre in vendita, che devono essere dotati di particolari caratteristiche di pregio, bellezza, posizione.
Preferibilmente case singole e non appartamenti; posizione di mercato in fascia medio alta; collocazioni immobiliari non inserite in contesti troppo turistici e poco qualificati dell’Isola.
Prestare la massima attenzione alla parte urbanistica dell’immobile, aiutare i clienti, che spesso risiedono fuori dall’Elba nella preparazione alla vendita o all’acquisto della casa, fornire aiuto presso gli uffici Tecnici dei Comuni, ricercare professionisti in grado di risolvere i problemi di natura urbanistica che investono quasi tutti gli immobili elbani.
Il progetto Rio Elba nasce proprio dall’amore per il territorio, dalla volontà di far conoscere borghi splendidi e la natura superba e selvaggia della parte nordorientale dell’Isola d’Elba.
Ci piacerebbe condividere con i nostri clienti questa grande passione che ci anima nel condurre la nostra attività.
Il titolare Lorenzo Zolla
Il Territorio del Comune di Rio
Cenni storici e sul territorio dell’intero Comune di Rio
Il 1° Gennaio 2018, a seguito del referendum dell’ottobre 2017, i due Comuni Elbani di Rio nell’Elba e Rio Marina si sono riuniti assumendo l’unica denominazione di Rio. Il nuovo Comune comprende, geograficamente, tutta la punta nord – orientale dell’Isola per un totale di 36,5 km ed una popolazione di 3.251 persone (dato al 30/06/2019)
L’unione dei due comuni ha notevolmente ampliato il territorio di pertinenza. Ora Rio confina a Ovest con Portoferraio e a Sud con Porto Azzurro.
Di fronte a Portoferraio, nella sua ampia baia, si trova la frazione di Bagnaia, ora attrezzato luogo di vacanze con la sua bella spiaggia di ghiaia, gli stabilimenti balneari, il noleggio barche, bar ristoranti ed un tramonto meraviglioso; proseguendo attraverso la strada panoramica della Falconaia, immersa nella macchia mediterranea, si arriva alle raccolte baie di Nisporto e Nisportino.
A Nord c’è Cavo, piacevole e storica località turistica, con uno splendido lungomare, belle spiagge ed il simpatico porticciolo che consente le connessioni dei traghetti e aliscafi con Piombino. Poi, attraversando la strada panoramica che guarda il continente, si trovano le spiagge di Cala Seregola, di Topinetti dalla sabbia nera e luccicante fino ad arrivare a Rio Marina.
Proseguendo per Porto Azzurro troviamo la bella baia di Ortano ed il complesso turistico di Capo d’Arco. All’interno, il colle del Volterraio domina con il suo castello l’area riese; sono presenti innumerevoli percorsi di Trekking come la GTE (Grande Traversata Elbana): un intreccio di sentieri che in quattro giorni consente di attraversare in quota, con paesaggi mozzafiato, l’intera Isola da Est a Ovest. Esistono anche numerosi percorsi e strade asfaltate, semideserte e panoramiche da vivere in bici o Mountain-Bike.
Quando si arriva all’Elba con il traghetto costeggiando le sponde scoscese, le ripe selvagge e poco abitate della costa nordorientale, il nostro sguardo spazia sul verde dei boschi di lecci e sughere e sull’intricato sottobosco, tipico della macchia mediterranea, che caratterizza l’Isola.
E’ un territorio vasto, pieno di sorprese ad ogni angolo di strada, dai tramonti di Bagnaia all’atmosfera “fin de siecle” di Cavo, dalle strade che portano ancora le tracce lasciate dalle vecchie miniere, alla vista sul “continente” che ci segue insieme al blu del mare fino alle spiagge nere e luccicanti di Rio Marina.
Ma tutto questo sarebbe ancora poca cosa senza gli abitanti dell’Elba, con i loro caratteristici soprannomi che diventano ereditari, con la battuta pronta e con il tipico carattere che fa emergere il sorridente sarcasmo toscano.
Rio nell'Elba
L’isola d’Elba è conosciuta sin dall’antichità per la sua bellezza e per la ricchezza del sottosuolo, dovuta alla grande presenza di ferro nel territorio di Rio che è stato uno dei primi insediamenti isolani.
Il nome Rio Elba deriva dal latino “Rivus”, fiume, in riferimento al copioso corso d’acqua che scaturisce a nord del paese e con il quale gli abitanti si sono sempre profondamente identificati. Una delle prime attestazioni relative all’esistenza del borgo risale al 1.260, quando Rio era denominata: “Comune Rivi”.
Rio è stato sin dai tempi antichi un importante centro minerario, cosa che ha rappresentato vanto e ricchezza, ma anche fragilità, esponendolo a numerosi attacchi di predoni. Tanti i regni e potentati che si sono succeduti a Rio, dagli Etruschi ai Romani, dai Pisani agli Appiani, da Napoleone al Granducato di Toscana.
Dopo lunghi anni di crisi le miniere vennero chiuse nel 1989, mettendo fine a lunghe storie di fatiche e sacrifici, di racconti di gente orgogliosa e fortemente legata alla propria terra. Ad oggi l’economia del territorio si basa quasi esclusivamente sul turismo, legato alle bellezze naturali e paesaggistiche dell’area.
Rio Elba si presenta come un piccolo borgo medioevale, arroccato su una collina a 165 metri di altezza, che dà le spalle al picco del Castello del Volterraio e guarda verso Rio Marina, la vallata di Ortano ed il mare dello stretto di Piombino. Il borgo è cresciuto intorno alla maestosa chiesa fortificata di San Giacomo Apostolo, posta nel centro del paese, di origine romanica, ampliata nel 500 e ristrutturata nel 1700, che conserva numerose opere d’arte e gli archivi del paese, fonte importante per la storia della comunità.
A Rio Elba si possono trovare elementi architettonici caratteristici dei borghi medioevali, come la suddetta chiesa, gli antichissimi Lavatoi dai quali ancora si può attingere l’acqua del Rivus, e le tracce dei contrafforti e delle mura. Nel corso dei secoli sono stati ricavati piccoli appartamenti storici, caratterizzati da vecchi affreschi, soffitti con travi a vista, pavimenti in cotto antico; le loro finestre si aprono su spettacolari panorami.
Dal Duomo, e dalla adiacente Piazza del Popolo, si diramano piacevoli vicoli lastricati di granito.
Passeggiando per le strette e tortuose stradine ci si trova spesso di fronte ad una apertura, uno slargo, una piazzetta dalla quale si può ammirare il panorama.
Ancora oggi si respira l’aria della tipica vita di paese, e, camminando nei vicoli, può capitare di essere fermati da qualche abitante che vi chiederà da dove veniate e probabilmente inizierà a raccontare episodi della sua vita e di quelli del paese.
L’Eremo di Santa Caterina
L’Eremo sorge sulle pendici orientali del Monte Serra e si affaccia sulla fortezza del Monte Giove, dominando dall’alto il luogo dove un tempo sorgeva la piccola comunità di Grassera.
Nei tempi passati l’altare era circondato da ex voto e svettava su tutti l’immagine di Santa Caterina col Bambino dipinta da Giovanni da San Giovanni nel XVI secolo, oggi conservata nella chiesa del paese.
Il luogo è tranquillo e solitario, circondato dal verde della macchia mediterranea e dai suoi profumi, reso unico da una vista stupenda che si apre sul Monte Giove, sulla Valle dei Mulini e sul paese di Rio Elba ancora oggi, durante la bella stagione, sede di spettacoli ed eventi culturali.
In questo luogo votato al silenzio si trova anche l’Orto dei Semplici Elbano, un orto botanico dove si coltivano e si preservano piante uniche, autoctone dell’Isola d’Elba, come antichi alberi da frutto, erbe medicinali e un gran numero di piante di grande interesse dal punto di vista naturalistico.
Un’altra prova dell’amore dei Riesi per la socialità e la vita in comune, è la tradizione di riunirsi per festeggiare la Pasquetta all’Eremo di Santa Caterina d’Alessandria, protettrice dei naviganti. In questo giorno di festa le ragazze erano solite preparare le Sportelle, un dolce tipico di tutta l’area mediterranea, e donarle ai giovanotti di cui erano innamorate in occasione della tradizionale scampagnata all’eremo.
La festa di primavera si conclude con la celebrazione dei riti della Pasqua sul prato davanti all’eremo, che diviene così imperdibile ragione per una scampagnata in compagnia di amici e parenti.
I Lavatoi
Quando si parla di borghi antichi non si possono scordare i luoghi di aggregazione di queste comunità, per la loro importanza sociale e la loro capacità di unire, di far sentire i cittadini parte integrante del paese in cui vivono.
A Rio Elba, come in un qualsiasi borgo italiano le persone si ritrovavano la Domenica in chiesa, nelle ore dedicate al riposo in Piazza del Popolo e quasi ogni giorno ai Lavatoi, cuore pulsante della vita sociale Riese. Qui, dopo le fatiche della giornata in miniera, gli operai che non avevano l’acqua in casa venivano a togliersi di dosso la polvere per poi tornare a cena dalle mogli e dai figli. Tutte le mattine le donne del paese scendevano ai Lavatoi con grandi ceste colme di panni sporchi da portare a casa puliti. E mentre lavavano i vestiti chiacchieravano, spettegolavano, si scambiavano informazioni sulla vita del paese, sui compaesani, sulla vita in famiglia. Si discuteva delle norme sociali e si parlava dei fatti che coinvolgevano il borgo.
Quanto questo luogo abbia inciso a creare uno spirito di comunità e la tipica convivialità riese, è evidente ancora oggi e lo si riscontra ogni volta che si parla con gli abitanti del paese.
Visitando oggi questo luogo si coglie ancora un silenzio carico di storia, di discorsi, di chiacchierate e nel gorgoglio dell’acqua sembra quasi di risentire le voci di quegli antichi Riesi ricordati oggi solo dalla tradizione, e dalle foto appese alla parete interna dei Lavatoi, che ci trasmettono, vivida per espressioni e pose, la forza di quella stirpe di cavatori e contadini.
La valle dei Mulini
Le mappe del centro storico raccontano che nel 1841 erano presenti nella valle ben 22 mulini, tutti provvisti del loro bottaccio.
Nel corso degli anni però questa attività andò scemando e nel 1934 erano rimasti 16 mulini, dei quali solo tre erano ancora in grado di funzionare. Si può visitare la Valle dei Mulini, che si estende per due chilometri tra Rio Elba e Rio Marina, passando per la via di S. Giuseppe, l’antica strada che collegava Rio alla Marina.
Seguendo il corso delle acque è facile ritrovare l’antico percorso e farsi un’idea della successione in cui erano disposti i mulini. La Valle dei Mulini nasce da una copiosa fonte d’acqua ubicata a nord del paese di Rio Elba.
Oggi l’acqua proveniente da questa sorgente è convogliata verso il paese dalla Fonte dei Canali costruita nel 1818, ma nei tempi più antichi era spinta verso valle ad alimentare i numerosi mulini idraulici che sorgevano da una parte e dall’altra del canale, dalle prossimità di Rio nell’Elba fino alle prime abitazioni di Rio Marina.
Questi mulini erano utilizzati per la macinatura dei cereali che venivano qui trasportati dalle diverse zone dell’Isola, e nel momento di massima attività anche dall’entroterra toscano.
L’attività agricola è sempre stata considerata un’attività complementare, quasi di secondo piano, ma ogni famiglia aveva il suo piccolo appezzamento di terra per la coltivazione di ortaggi. I bottacci, di cui ancora si possono trovare le tracce lungo la valle, erano dei bacini in cui si immagazzinava l’acqua prima della sua caduta sulle ruote. In questo modo si aumentava l’energia prodotta per caduta dall’acqua sulle pale delle ruote. Quest’acqua proveniva dalla “gora”, il canale di alimentazione dei mulini. Queste vasche erano situate sempre in dislivello sopra ai mulini per permetterne la caduta e la creazione dell’energia necessaria. La loro dimensione variava dai 200 a 400 mq ed erano profondi mediamente due metri.
Progetto realizzato con la collaborazione di Maria Cristina Nicoletti e Alessio Mussetti come supporto fotografico e pubblicitario